“Ne vale sempre la pena“, ovvero dei posti incantevoli in giro per il piccolo mondo chiamato Terra.
Questa volta Vi porto a MontIsola, con i suoi 12 kmq di superficie, è l’isola lacustre più grande d’Europa, sorge come una montagna nel Lago d’Iseo fino a 600 metri di quota. L’isola è visitabile esclusivamente a piedi o in bicicletta: sono infatti da sempre abolite le automobili e i motocicli sono un’esclusiva dei residenti. Ci sono battelli da tutte le sponde del lago per attraccare in qualche porticciuolo dell’Isola. Da sempre il Lago D’Iseo e la Franciacorta fanno da richiamo per tanti appassionati della buona tavola. Provare la cucina del lago oggi significa immergersi in mondo antico e ricco di tradizioni dove la genuinità dei prodotti ed il rispetto del territorio sono alla base per una grande offerta gastronomica.
Lasciate le rive lacustri, Monte Isola ha un’anima contadina che raggiunge il suo apice nei piccolissimi borghi di Cure, Masse, Olzano e Senzano dove si mantiene viva la tradizionale produzione del “ Salame di Montisola”.
La carne viene tagliata grossolanamente a coltello, un modo quasi sicuro per riconoscerlo, così come la miscela di vino e aglio con cui viene trattato, rendendolo particolare anche all’ assaggio. Ciliegina sulla torta è il passaggio di affumicatura, che normalmente dura 30 giorni e viene svolto sempre sull’isola .
Altro prodotto tipico è la “sardina” è in realtà un agone, ma è chiamata sardina per la sua somiglianza con il noto pesce marino.
Presidio slow food, la pesca di questo pesce si pratica tutto l’anno, tranne nei mesi primaverili della riproduzione. Una volta pescate, le “sardine” sono lavate in acqua corrente e lasciate per almeno 48 ore sotto sale. Dopo la salatura vengono messe ad essiccare al sole e all’aria del lago per circa quaranta giorni. Il pesce viene inchiodato per la testa ai gancetti presenti sulle assicelle di legno che compongono le intelaiature, a file parallele.
Dopo l’essiccazione sono disposte in modo concentrico in contenitori di acciaio e sono pressate con un peso, o torchiate, per far uscire il grasso, che viene subito eliminato. Dopo questa operazione si ricoprono le sardine con olio di oliva. Si conservano per alcuni mesi, ma durano anche fino a due anni, avendo cura di cambiare l’olio dopo 9 o 10 mesi. Dopo qualche mese di maturazione le sardine diventano dorate e si possono mangiare dopo averle cotte, per pochi minuti, sulla brace ardente. Sono quindi condite con olio, prezzemolo e aglio e servite con polenta: il piatto più tradizionale del lago, dal sapore intenso e particolare. In questo link trovate la ricetta originale.
Siamo in periodo di ponti e di gite. Consiglio davvero un passaggio al Lago d’Iseo, una bella crociera a MontIsola, lasciate i rumori a casa e gustatevi tutta la bellezza ed i sapori del lago, magari ascoltando l’ultima canzone di Bruce Springsteen: “Hello Sunshine”
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