Ormai mia tappa fissa da 4 anni la Fiera del Riso Vialone Nano Mantovano è una di quelle manifestazioni alla quale un appassionato di risotto non può mancare. Quest’anno la Fiera si è aperta sabato 5 ottobre e si chiuderà, dopo la bellezza di 3 settimane, domenica prossima (22 ottobre).
E’ dal 2007 che l’associazione “Strada del Riso Mantovano” organizza questo evento. In questi 10 anni una media di 100 mila presenze, tonnellate di riso cucinato e mangiato. 18 ricette differenti per ogni settimana, un via vai impressionante di persone che dimostrano tutto l’amore per questo incredibile cereale.
Anche Giovanni Pascoli tesse le lodi del risotto in una lettera all’amico Augusto Guido Bianchi (cronista milanese del Corriere della sera), che esortava il poeta a cimentarsi in un delizioso risotto alla milanese, usando abbondantemente il futuro («tu farai, tu vorrai, tu saprai ” …). Qui di seguito la risposta del letterato romagnolo:
Il risotto romagnolesco
Amico, ho letto il tuo risotto in …ai!
E’ buono assai, soltanto un po’ futuro,
con quei tuoi “tu farai, vorrai, saprai”!
Questo, del mio paese, è più sicuro
perché presente. Ella ha tritato un poco
di cipolline in un tegame puro.
V’ha messo il burro del color di croco
e zafferano (è di Milano!): a lungo
quindi ha lasciato il suo cibrèo sul fuoco.
Tu mi dirai:”Burro e cipolle?”. Aggiungo
che v’era ancora qualche fegatino
di pollo, qualche buzzo, qualche fungo.
Che buon odor veniva dal camino!
Io già sentiva un poco di ristoro,
dopo il mio greco, dopo il mio latino!
Poi v’ha spremuto qualche pomodoro;
ha lasciato covare chiotto chiotto
in fin c’ha preso un chiaro color d’oro.
Soltanto allora ella v’ha dentro cotto
Il riso crudo, come dici tu.
Già suona mezzogiorno…ecco il risotto
romagnolesco che mi fa Mariù.
Quindi non “andrò”, ma ci sono andato la sera dell’11 ottobre alla Fiera del Riso Vialone Nano e qui di seguito una breve recensione della serata.
Parcheggio comodo, la zona è quella del PalaBam (uscita Mantova nord/autostrada del Brennero), grande tendone allestito per l’occasione e, nonostante fosse mercoledì sera, un pienone di tutto rispetto. Breve coda alle casse, acquisto dei buoni per i piatti di risotto (6€ cad) e degustazione comoda nei lunghi tavoli allestiti all’interno.
Molto ben organizzato il tutto, con facilità negli spostamenti interni senza alcuna fila, se non per le patatine fritte (????!!!!?????!!!!!???) e poco meno per le bevande.
L’ideale è andare con un paio di amici in modo da assaggiare più piatti contemporaneamente. Noi abbiamo assaggiato:
- risotto alla pilota con costine: in assoluto il più buono, cottura perfetta, sapori chiari e ben definiti, costina semplicemente superlativa;
- funghi e speck: grossa delusione! Riso scotto, sapori confusi ed assenza completa del prezioso salume tirolese;
- taleggio pere e liquirizia: ero molto curioso, ma purtroppo non è stato all’altezza delle mie aspettative. Pere non completamente mature, taleggio dolce e liquirizia non dosata perfettamente. Un vero peccato, da riprovare a casa, magari con un buon liquore della pregiata radice calabrese;
- guanciale e porri: semplice, forse fin troppo, buono, ma al palato non era completo, probabilmente il porro è stato sbollentato prima, perdendo il suo gusto intenso;
- salsiccia fegatini e porcini: semplicemente fantastico, in bocca tutti i sapori in maniera netta, ma contemporaneamente mischiati in modo superbo. Gusto forte, ma equilibratissimo;
- gorgonzola e salsiccia: complimenti davvero al cuoco, non era facile distinguersi con questa “semplice” ricetta casalinga. La miscela del gorgonzola forte con la salsiccia dolce è stato un vero tripudio di profumi e gusto, impressionante il sapore del riso, soffritto perfetto. Ne avrei mangiato ancora un piatto. Bravi, bravi, bravi!!!
Per chi volesse c’è anche una buona scelta di dolci a base di riso, ma non mi sono azzardato ad avvicinarmi, anche se, alla vista, la torta millefoglie non sembrava affatto male.
Unica nota dolente il caldo sotto la tenda, soprattutto se bevete un po’ di lambrusco mantovano, che accompagna in maniera forte ogni piatto.
Da Parma a Mantova il viaggio è abbastanza monotono, un po’ di jazz di Gonzalo Rubalcaba ad accompagnare le risate di Marco e Pierdante, compagni in questa avventura gastronomica.
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