“ne vale sempre la pena”assaggi in giro per il Belpaese: Scopello

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i faraglioni di Scopello e la sua ex tonnara. Qui è stata girata una celebre scena di Ocean Twelve

A chi non piace viaggiare alzi la mano. Momento di evasione, di fuga dalla vita reale? Forse. Ho  carissimi amici conosciuti nel mio ultimo periodo lavorativo milanese con i quali, mi sento di dire, ho instaurato un bellissimo rapporto, dettato anche dalla diversità di vedute, dalla vita quotidiana completamente diversa. Ebbene, con questa banda di bontemponi, abbiamo ideato un modo simpatico di incontrarci: non le solite cene in qualche casa, ma, una giornata, generalmente un paio di volte all’anno, in giro per l’Italia. Il primo #inaday fu Palermo, guidati sapientemente da amico palermitano trapiantato a Milano, ma molto legato alla sua terra, una giornata all’insegna del cibo di strada siciliano: dalla colazione con la briosche ed il gelato a Mondello, al pranzo all’Antica Focacceria di S. Francesco, alle stigghiole consumate al mercato di Ballarò. Napoli ci ha accolto l’anno scorso con i suoi colori, il suo caffè al Bar Mexico, i suoi taralli sugna e pepe, la sua pastiera, l’immancabile pizza, con un passaggio dal O’ carnacuttaro, vera sorpresa per chi scrive.  Arriviamo a quest’anno e si decide di tornare in Trinacria, località Scopello, a metà strada tra Palermo e Trapani, bellissimo borgo, con la sua tonnara e, ad oggi, meta turistica per eccellenza della costa nord ovest della Sicilia. La partenza è fissata da Malpensa all’alba di sabato, con arrivo a Palermo nelle prime ore della mattina. Abbiamo ritirato l’auto e via verso Scopello dove ci attende il più buono pane cunzato trapanese. Arriviamo con una fame sibillina, il Panificio di Stabile e Anselmo è lì che ci aspetta con le sue prelibatezze. La colazione è di quelle che non si dimenticano: ottimo pane cunzato con pomodoro, caciocavallo, alici bagnato da una birretta che ci fa subito girare la testa.

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il pane cunzato del panifico Contestabile di Scopello

Tutti in coro all’unisono, stanchi già per la levataccia: “ne vale sempre la pena!”. Rutti,  inizio digestione di rito e ci dirigiamo alla spiaggia di Guidaloca, un ombrellone, i piedi in acqua, un po’ di sole e già l’ora del pranzo si avvicina. Breve dibattito con gli altri e si sceglie un’escursione a Castellammare del Golfo, pochi km da Scopello. Il ristorante che ci aveva fatto una buona impressione sui vari siti in rete, studiati i giorni precedenti la partenza,  è la trattoria La Maddia.

Ci sediamo fuori, il vento ci allontana dal caldo torrido, così riusciamo ad ordinare:

  • gamberi rossi di Mazara marinati: gamberi deliziosi, freschissimi, la marinatura leggera, davvero impeccabili;

    gamberi rossi antipasto
    ottimo antipasto, freschissimi i gamberi e perfetta la marinatura
  • sarde a beccafico: freschissime anche queste, ripieno forse un po’ troppo per il mio gusto, in bocca mi hanno lasciato un leggero senso di pesantezza, ma nel complesso, sia chiaro, molto buone;

    sarde a beccafico antipasto
    sempre pesce freschissimo, non il solito “disegno”, tipico del beccafico, ma davvero ottime
  • tagliata di tonno con insalata siciliana: tonno, amore mio: senza nulla, cotto alla perfezione e, quindi, non troppo, insalata leggera, peccato per le poche olive, ma piatto davvero importante;

    tonno alla griglia
    tonno alla griglia, appena cotto con insalata siciliana di cipolle, alici pomodori ed olive. Il piatto principale buonissimo

Prendiamo una caraffa di vino bianco della casa, una bottiglia d’acqua, paghiamo il conto, circa € 30,00 a testa e ce ne andiamo più che soddisfatti. Facciamo ritorno alla spiaggia, “ma come sei in Sicilia, nel trapanese e vuoi far finta di non sapere che è la zona dei cannoli siciliani per eccellenza?“, salutiamo il mare e prendiamo la direzione di Napola, destinazione Bar Erice , il quale viene indicato come uno dei migliori pasticceri della zona nella produzione del cannolo siciliano con la ricotta grezza. 200 grammi in tutto (30 di guscio e 170 di ricotta) presentato su un vassoio dopo essere stato riempito in diretta. Qui si aprirebbe un dibattito se più buoni quelli di Napola o di Dattilo, (frazione di Paceco, da cui dista nove chilometri circa), ricotta grezza o lavorata? Scorza (guscio) con bolle croccanti o quasi inesistenti)? Dubbi mai fugati, neanche dai più esperti.

IL cannolo siciliano
il cannolo siciliano del Bar Erice di Napola con la ricotta grezza. 200 grammi in tutto (30 di guscio e 170 di ricotta)

Un paio di kg in più e si ritorna a casa dall’aeroporto Falcone e Borsellino, riposati, abbronzati, ma soprattutto satolli, pensando già alla meta 2019. Sarà Catania? Sarà Roma? Venezia? Datemi suggerimenti, il direttivo di “Quelli della Spugnetta“…ah già, ma questa è un’altra storia…

I miei amici sono devoti al verbo dei Pink Floyd, come non dedicargli la parte oscura della luna , riprendendo il tema dell’inizio di questo racconto: momento di evasione, di fuga dalla vita reale?

 

 

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. giovanna ha detto:

    Contenta che il cibo della mia zona sia stato di tuo gradimento nel caso dovessi ritornare da queste parti ti consiglio di fare fare pochi km in più ed arrivare a Dattilo per gustare dei cannoli eccezionali, cosi potrai fare un raffronto.

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    1. SteDeSteInCucina ha detto:

      I cannoli di Dattilo li ho provati anni fa, devo sire davvero eccezionali, me li avevano anche portati a Parma appena fatti. Goduria unica! Quelli di Napola buonissimi anche loro, ma Dattilo è nel ❤️

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